giovedì 13 marzo 2008

Tempo di perdono

Quanti litigi insoluti, screzi ed antipatie mai dichiarate finiscono per accumularsi nella nostra testa, giorno dopo giorno. Nati dall'ignoranza e destinati a rattrappire in attesa di essere risolti. Abbandonati come vecchie pratiche, logore ma non sfatte, in uno squallido archivio impolverato.

Iniziare a perdonare il male arrecatoci. Ma che male è? E' la collisione di opinioni, comportamenti diversi ed incapaci di giungere al compromesso? Questa è semplicemente la natura umana, e non richiede perdono. Riuscire ad ostacolare la propria individualità significa immergersi in una realtà anonima, stravolta da sfumature di esperienze, principi, pregiudizi e sensi di colpa sempre diversi, a seconda degli occhi con cui tentiamo di viverla.
Nasce qui l'Amore vero. E’ comprensione. E' interrogarsi sulle dinamiche emotive del prossimo. Il male innato non esiste; esistono solo le sofferenze passate e latenti, che spingono ad infliggere il proprio dolore agli altri per sentirsi meno soli ed incompresi.

E se qualcosa, qualcuno ci arreca un danno grave, volontario? Che il Cristo possa allora insegnarci a difenderci. E che possa poi darci la forza di svegliare la vita, dove solo l'odio ha piantato radici.

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