domenica 28 dicembre 2008

Tempi di attesa (backup)

Il Tempo interrogò un solitario raggio di luna, che adagiato sullo scranno di pietra dello sciamano, stava brillando tenue al calar delle tenebre. "Dove si è fatto rifugio il Viandante?" Chiese guardingo. "Quando egli sarà nuovamente pronto a levare il suo bastone uncinato contro l'orizzonte della Nona Casa?".
Sulla levigata roccia, il guizzo di luce scomparve oscurato da un'ombra giunta in silenzio. "Bada, amico mio. Sebbene la mia carne a te molto deve rendere conto, del mio animo tu ignori i fuochi. La mia arma mai di riposo si è beata. Volgi la tua attenzione dove la Sesta Casa guida il cammino dei Maestri d'Arte; verso di essa mi troverai già in viaggio".

mercoledì 24 dicembre 2008

Ultimo sforzo (backup)

martedì 18 novembre 2008

Venticinque metri (backup)

Di ceramica azzurro pallido si colora il grande riquadro d'acqua. Tra una lezione e l'altra ha placato il suo moto, lasciandosi contemplare in tutta la sua rilassante, piatta bellezza. Già prima, come sempre, lascio che sia anche il suo movimento ad ipnotizzare le mie ansie. Tra milioni di bracciate sincrone essa cavalca il mio sguardo, rubandomi la mia stessa identità.

E' piacevolmente tiepida lungo la gamba. Ti lasci andare, scoprendola fredda e pungente nell'addome. Infine ti lanci nel suo vuoto, dove solo dei tuoi muscoli senti i ritmati impulsi. Essa ti avvolge, si concede generosa, affettuosa a chi con la furia o con la calma la destreggia. Non fa distinzioni, lei, a patto che non la si tema. E' infatti nel principiante coscienzioso che essa predilige impartire le sue lezioni. Come la più feroce delle belve matrone, essa guida i suoi cuccioli sulla sua cristallina superficie. Punisce impietosa ogni violento, meccanico, mentale approccio, piegando nella fatica coloro che ingenuamente esigono di domarla. Nel corpo umano, soprattutto adulto, essa fa riscoprire l'indagine personale; illustra la quiete, il rilassamento, la calma interiore. Nel controllo e nello sforzo pulito ci sussurra le meccaniche dell'Universo stesso, diventando il Tutto incontrollabile in cui ognuno di noi è centro e fulcro, onda e spostamento.

sabato 1 novembre 2008

Il giorno dopo (backup)

“Scende la notte tanto attesa. Così intensa era la mia emozione, eppure così inspiegabile. Cosa stavo aspettando? Percepisco solo ora quell'impulso che mi attraversa il cuore; solo di dolore e rammarico esso può riempirsi ormai. E' tardi per chiedersi come ho potuto dimenticare questa data, perché è nella mia distrazione che il mio egoismo trova rifugio.

Perdona il mio tardivo arrivo, nobile Regina del Tempio. Sulla tavola, del banchetto in tuo onore non vi sono che i resti, illuminati da tozze candele ormai esauste. Non ti racconterò dei luoghi in cui la mia Anima si è data per vinta, né dei draghi o delle fiamme degli inferi farò menzione al tuo cospetto, sicché della mia mancanza non vi sia più scusa alcuna.

E sarà nel tuo sguardo che vedrò oltre al rimprovero, oltre alla tenerezza stessa. Sentendo l'impeto dei tuoi pensieri, ricorderò la passione che ti contraddistingue in tutto ciò che le tue attenzioni curano. Ad ogni battito del tuo sensibile cuore, vedrò secoli tracciati dalle lacrime, sferzati poi dal vento gelido del Nord. Osserverò il fiero Re dei Lupi giungere dal mare, al tuo fianco riscaldarti nelle notti in cui della luna si fa solo un timido racconto. E godrò del tuo splendido volto sorridente, finalmente forte di una consapevolezza che in te è dono e conquista, mentre negli altri è pura rarità.

Mia unica Sorella, perduta nelle tragedie di una vita lontana. Ogni bene a te giunga dalle mie terre ombrose. Sia il mio perenne vento d'autunno ad acquietare il tuo animo, od il nettare delle mie foreste di pietra ad infrangere la tua malinconia. Od ancora la spada dei miei eserciti a consolidare i tuoi confini, ogniqualvolta una minaccia increspi i tuoi sogni.”

Buon Compleanno, Konys

martedì 28 ottobre 2008

Senza dubbio alcuno (backup)

Alle divine dolcezze sto pensando, nella tremula essenza del mio voluto dolore. Fiamme dal pallido seme auspicano il mio furioso risveglio, mentre delicate le tue dita scolpiscono un sorriso sul mio volto.
Sull’anima fragile di cui sono custode tu ricami la storia del nostro tempo, mentre incrollabile spalanchi l’oblio della mia mente con lame luminose che dal tuo cuore giungono al mio, infine riscaldandolo per l’eternità.

giovedì 23 ottobre 2008

Notte mistica (backup)

Come sempre vengo attratto da ciò che non è comune; egoista ricerco piaceri che si concedono a pochi, a condizioni sempre discutibili, estreme, compromettenti e dai vantaggi non evidenti, capaci però di concedere lo sfoggio di un orgoglio equivocabile e provocatorio, facile da notare ma impossibile da decifrare. Di nessuna follia, comunque, sono stato artefice di recente. Semplicemente della notte sono stato unico compagno, vegliando sul mattino di questo giorno appollaiato come uno sciamano su quel costone di roccia che al concludersi della mia vita ospiterà il mio ultimo riposo.
Ecco che su di un cielo scuro compare infine all'orizzonte il Sole. Incandescente, splendida lama che squarcia il torpore notturno, nuovo calore degli amanti infreddoliti, ora che nei loro corpi avvolti da lenzuola sgualcite la passione ha ceduto il passo al sonno.
Via, quante parole mi stavo tenendo da parte, negli ultimi tempi...
E' finalmente arrivata la terza stagione, la mia preferita. E non sto parlando di un serial televisivo. Quest'anno, come previsto, agli audaci è stata data l'opportunità di mettersi duramente alla prova; il destino ha saputo vestirci addosso quei contesti che più ci terrorizzavano, dandoci modo di sfidarli a viso aperto. Con tutto il mio cuore ho sempre confidato non nella nostra vittoria, ma nel nostro coraggio. Più del risultato, conta sapersi mettere in gioco, oggi come tra cento anni. Più della meta, conta sapersi mettere in viaggio verso l'ignoto con infinito entusiasmo e con la voglia di imparare.
Torno così alla vigilia dello scorso autunno come fosse distante un secolo da oggi. Il suo ricordo mi appartiene come se dalle memorie di un'altra persona lo avessi strappato. E invece ero io, a meno di un anno fa. Appena alle spalle un'estate sommariamente mediocre, mentre davanti a me andava in scena la seconda, ultima e sofferta fase della mia esperienza equestre. Rapidi ricordi del gelo incalzante, dell'umidità e della fatica. Delle nebbiose domeniche dove la sveglia la faceva il clangore dei finimenti caricati in spalla, sul selciato lo scalpiccio indolente di Faradux, che dal box proprio non voleva saperne di uscire. Serate di tensione sfumate e diluite sulla cadenza di un galoppo, di un percorso ad ostacoli fatto bene ma non come vorrei io. E le risate tra amici piccoli e grandi, a cui dare il proprio affetto anche se non ci si conosce a fondo. Tanto amore che di mese in mese ha visto svanire molte delle sue ragioni, alla fine sopraffatto da quel lavoro che tanto sa ora rendermi vivo (nella speranza che un domani non mi uccida).
C'è molto da riordinare, ora che il vecchio giace al suolo, sgretolato e pronto per essere rimosso. Qualche progetto coinvolge il tempo libero, con la speranza di ridare un senso ad uno spirito intraprendente e frettoloso. Tutto in previsione dei prossimi anni, come se una nuova “età adulta” si affacciasse ad intitolare l'imminente futuro attraverso scelte di grande responsabilità.
"Non abbiate paura!"

Ritorno (backup)

Quella che doveva essere una rapida migrazione, si è trasformata in una lunga attesa. Pensieri e parole si sono affollate nella mia mente mentre tentavo di districare il mio ennesimo dilemma artistico. Già; ho il coraggio di definire Arte persino il design di un blog, se lo si concepisce come un'essenziale rappresentazione delle sensazioni di chi ci scrive dentro.

La grafica è andata definendosi, e mi auguro di poterla pubblicare al più presto. Qualche difficoltà con gli allineamenti delle “div”, e la necessità di imparare a costruire un codice indipendente, per poter firmare il template come indiscutibilmente mio.

Riapro Eterno Autunnale su Splinder; in ritardo ed a lavoro ancora incompiuto. L'unica cosa che si differenzia dal mio lavoro è che non mi telefona nessun cliente per inveirmi contro! Pubblico temporaneamente il template Placide di Pannasmontata, che per quanto diametralmente opposto ai miei concept, mi ha affascinato al punto da prenderlo come modello di studio, per quanto riguarda il codice che lo compone.

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giovedì 4 settembre 2008

Seconda casa

Dal momento che non c'è (ancora) la "tassa sul secondo blog", ho deciso di trasferirmi nella mia prima e mai usata dimora che mi sono creato su Splinder.
Perchè? Hm... semplicemente perchè fa bene cambiare. Tanto bene.

Eterno Autunnale - Splinder

Una visita sarà sempre ben accetta.

giovedì 14 agosto 2008

Un demone sotto la pioggia

Un raro, dolce profumo accompagna sempre il suo arrivo. Mi travolge i sensi prima ancora di sentire le sue esili braccia avvolgermi le spalle. Una stretta che ispira il più profondo affetto, fa però contrarre il mio cuore come se neve iniziasse a scorrergli dentro. Ecco che la mia energia ripiega nel corpo, così da rendermi meno di un alone in questo immenso Universo di stelle fiammeggianti. Infine la Tenebra scioglie l'abbraccio, offrendomi il suo consueto calice di buon vino, mentre graziosa mi rivolge un malizioso sorriso.

Di tanto in tanto, se non spesso, mutevoli sono i benefici che elogio alla solitudine, se di essa è richiesta la compagnia nelle serate di studio, di riflessione creativa.
Il caldo mi ha sussurrato il suo abbandono; mesto al mio fianco è giunto e come un vecchio compagno d'armi si è augurato ogni mio bene. Nuvole capricciose nascondono la brillante luna. Una violenta tempesta ha rinnovato la mia pelle oggi. Sotto la pioggia ho lasciato andare le ultime tensioni, riuscendo poi a ritrovare la gioia della fugace libertà appena conquistata. I fulmini poi mi hanno sottratto al cielo, con mio stizzito disappunto. Erano forse gelosi dell'acqua che il mio corpo sottraeva alla terra?

Venga l'Autunno. Che possa spezzare questa stagione schiava delle più ordinarie ed inutili abitudini umane. Auspico il ritorno del gelo, che con tanta maestria sa farci ritrovare i sentimenti più puri.

domenica 20 luglio 2008

Una serata come tante

Mi impigrisco oggi, pubblicando ancora una volta contenuti presi da YouTube. Ogni tanto, io dico, è bene anche esprimere le proprie emozioni attraverso opere d'altri.



Finalmente disponibile un nuovo video dei Nightwish. Dall'album Dark Passion Play, è la volta di The Islander. Un pezzo malinconico e riflessivo, che mi figura un lento incedere verso casa. Rassegnazione, pace ed infine rinascita.



Richiamo i Tristania solo nei momenti adeguati. Mi esigono un ascolto attento e rispettoso, che non posso assolutamente concedere ad esempio mentre guido (vd. sul dizionario "Pirata della strada"). Li ritrovo quindi quando il silenzio la fa da padrone, conscio che nemmeno la fine del mondo potrebbe distrarmi dall'ascolto. Scopro solo ora che la voce femminile del gruppo, Mariangela (Mary) Demurtas, oltre che essere un brillante esempio di bellezza è anche nostra connazionale. Sarda per la precisione; il che comporta un immediato riesame delle critiche mosse all'isolano popolo, da me bistrattato verbalmente solo per provocare un mio impudente collega delle suddette origini.



Questo è quello che difficilmente si riesce a spiegare ad un neofita. Ciò che personalmente distingue il genere Gothic Metal, trovando da parte mia una fanatica devozione, è l'arricchimento del sound Metal con forti partecipazioni orchestrali e liriche. Non passano in secondo piano i contenuti dei testi, che analizzano l'essere umano nella sua natura mistica, oscura, epica, disperata, rabbiosa e meditativa. Non posso farci niente; amo questo genere perchè ritrovo in esso il mio stesso carattere.

martedì 15 luglio 2008

Reclàm!









martedì 1 luglio 2008

La Via del Guerriero di Pace

Rompo l'ormai consueto mese di silenzio con una recensione. Di recente ho prestato questo libro, trovando una calorosa approvazione che mi ha spinto a scriverci due righe sopra. Niente di formale, non faccio giornalismo; scrivo pertanto in assoluta leggerezza.

Qualche anno fa, spulciando i trailer cinematografici di QuickTime, presi nota di una pellicola marchiata Lionsgate. Nel periodo di Harry Potter, Narnia ed il successivo Eragon, il titolo “Peaceful Warrior” mi suggerì da subito epiche battaglie consumate su verdeggianti piane.
Diversamente, l’anteprima presentava una storia moderna e drammatica, che verteva sulla carriera di un ginnasta vincente, distrutta da un terribile incidente in motocicletta. Con l’aiuto di un enigmatico vecchio, il ragazzo durante la storia dà l’incipit per una ripresa miracolosa e tenace. Splendida fotografia e traccia musicale del trailer molto evocativa, tipica degli sports movie.
Nei mesi successivi venni a sapere che il film non prevedeva l’uscita nelle sale italiane; la storia inoltre, ambientata tra gli anni '60 - '70, non era inedita, essendo tratta dalle esperienze autobiografiche di Dan Millman, trascritte dallo stesso in un libro che già da parecchi anni stava facendo parlare di sé in tutto il mondo.
Misi in secondo piano la faccenda per almeno un anno e mezzo, fino a che l'estate scorsa non accompagnai la Solare Cacciatrice alla libreria Mondadori di Padova, per l'acquisto di un libro di cucina che alla fine non comprò. Il libro di Millmann posava in cima ad una pila di libri ancora da disporre sugli scaffali. In copertina un cielo azzurro venato da rade nuvole faceva da sfondo alla schiena scolpita di un atleta dai capelli neri.
Non sono un divoratore di libri, impiego diverso tempo per completare una lettura perché, di carattere, amo elaborare con calma quelle poche cose genuine che coltivo. Alcuni libri comprati anni ed anni fa ancora attendono di essere letti al momento giusto, riposti con cura nella mia libreria. A differenza di questi, il libro di Millmann come entrato nella mia stanza prese possesso delle mie letture serali, riempiendo ben presto ogni istante libero delle mie giornate.
Per La Via del Guerriero di Pace il genere autobiografico è innegabile. Questa definizione però si sofferma ad un'analisi marginale del libro, subito smentibile anche dal lettore più distratto. Le intense esperienze agonistiche vissute dall'autore negli anni del college, vengono rese irripetibili dalla guida di un amico straordinario, capace di sfidare il giovane Dan là dove mai si sarebbe creduto debole. Millmann espone con trasporto la trascorsa fragilità emotiva, raccontando quanto sia stato intenso crollare e risorgere giorno per giorno, imparando dal suo mentore a governare la mente come nessun allenatore gli aveva mai insegnato a fare. Si imbastisce così un romanzo filosofico e spirituale, ricco di emozioni al punto da lasciare al romanticismo del lettore la scelta di scartare gli accadimenti reali da quelli metaforici. Il risultato è coinvolgente; che si possieda o meno un excursus sportivo, la vicenda narrata colpisce l'animo di vincitori e vinti, instillando un forte senso autocritico e tanta, tanta voglia di migliorarsi.

Un libro che cambia la vita...

Recita il frontespizio della pubblicazione attuale. Magari la mia vita non è cambiata, ma di certo da questa lettura essa ha trovato molte conferme che aspettavo da tempo, a prescindere dal fatto che il Dan Millmann di oggi non riesca ad ispirarmi alcuna fiducia.

Segue la copertina del libro, ed il famoso trailer del film ad esso dedicato. Premetto che la pellicola, se pur affascinante, riporta le vicende in modo incompleto.

lunedì 2 giugno 2008

Primo Campo

Si può dire di essere pronti ad una grande battaglia, quando del suo concetto ci si è fatti ragione assoluta. Sarà così rilevante la nostra strategia, se affilata da una mente che non considera la paura.
Fare della determinazione la propria arma vincente; abbandonare la rilevanza di un singolo evento, risolvendolo non appena si presenta. Custodire infine la calma, perché niente davvero conta più di essa.

Qualunque sia il nostro operato, è costruttivo compierlo nel migliore dei modi; non senza dimenticare, che c'è sempre qualcuno pronto ad amarci a prescindere dal nostro successo.

lunedì 19 maggio 2008

Cambiamenti

Piccole cose che si fanno apprezzare: questo nuovo template richiederà modifiche approfondite; come inizio però, direi che non è affatto male...

venerdì 16 maggio 2008

Quel sorriso sincero

Torno nel mio regno durante questa oscura traversata. Parlo di te, che tanta importanza avrai sempre nella mia famiglia.
Ho sfumati ricordi del tuo giovane volto, fresco e spensierato quando ancora ero un bambino. Il tuo sorriso da allora non è mai cambiato. Ti rivedo adulto, già padre, attraverso gli anni intensi che hanno saputo condurci ad oggi con rinnovato potere. Innumerevoli sono state le occasioni in cui abbiamo condiviso i nostri pensieri. La tua guida da sempre si è rivelata una delle migliori, e tanto essenziale è stato il tuo esempio nel difficile percorso di crescita umanistica a cui sempre sarò fedele.
Smarrito nella mia follia, l’anno scorso tu hai saputo dare ascolto genuino al mio lamento disperato, senza infliggermi il tuo giudizio, senza mai vestire di onnipotenza il tuo stesso conforto. Hai invece agito nei miei confronti, indicandomi l’unico luogo al mondo in cui, lo sapevi bene, avrei saputo ritrovare la gioia di esistere. Sulla sabbia di quei campi, insieme ad una straordinaria creatura ho vissuto esperienze da cui mai saprò rendermi estraneo, che per certo arricchirò in tempi più favorevoli. Per tutto questo io ti devo più di quanto immagini.
Ti ho visto anche sconfitto dalla tristezza e stroncato dalla disperazione. Ma mai ti sei lasciato sopraffare, capace di accendere ancora una volta quella luce benevola che conservi nel cuore. Silenzioso ho ammirato tanta forza d’animo; solo mi auguro che in quei momenti, il mio aiuto possa esserti stato prezioso almeno la metà di quanto lo è stato il tuo per me.

Da questi ricordi mi sono ultimamente allontanato; ritrovo trascurati i pochi, veri affetti di cui sono custode, come distanti sento le mie passioni migliori, le mie riflessioni più profonde. In tutta evidenza ho intrapreso un cammino importante, che tende a distogliere da ciò che dovrebbe condurmi alla serenità, nei momenti in cui il sole annuncia la sera. Suppongo sia una lacuna dovuta alla mia mente acerba e contorta, mai capace di indulgere sul mio operato tanto quanto sugli impegni presi.
Saprò presto ritrovare le sensibilità attualmente smarrite, di questo non ho dubbi.

Buon Compleanno, Altero Patrono. Il tempo farà luce sulla nostra storia. Posso dirti solo che donerò il nostro racconto ai miei figli, nel momento in cui dovrò spiegare loro il concetto di Amicizia.

sabato 12 aprile 2008

L'Addestramento

Esistono attimi in cui il sublime disegno del Destino si dipana nelle sue effettive fattezze. Scompaiono così le nostre mete materiali, lasciando voce a quel sommerso marchingegno di emozioni che anticamente concatenate tra loro, sono divenute nel tempo un'identità cosciente. Insaziabile dell’esperienza di esistere; conosciuta come Anima, essa è temporanea sposa della carne, attraverso cui manifesta la vita.

Esistono impegni immensi, nati per influenza dell'Anima. Sono situazioni che in un modo o nell’altro ci troviamo a coltivare con insospettabile passione. Compiti che se accettati conducono oltre l’immaginazione, passando però su sentieri di lacrime e sangue, nella realtà di tutti i giorni. Vicende anche comuni, che interiormente percepiamo come insormontabili conflitti, risultato di quel mistero che sa renderci sempre il frutto della nostra semina.

Esistono uomini e donne capaci di accettare questi impegni, che ne conoscano o meno la sua origine, la sua funzione ultima. Persone determinate ad arridere lo spettro del fallimento quante più volte sia possibile, attraverso atti di grande determinazione che sanno redimere una Mente sfigurata dalla paura e dal dolore.

mercoledì 2 aprile 2008

Le mie Invidie

L’Invidia è quel meccanismo di auto avvelenamento innescato dalla Mente, che induce ad una serie di ragionamenti critici ed apparentemente legittimi, rivolti generalmente contro un singolo individuo. Il dolore che dà luogo al fenomeno, nasce preferibilmente nei soggetti inclini alla competitività, che sofferenti di un'inconscio senso di inadeguatezza verso taluni aspetti della vita, rinnegano i mezzi (materiali e non) per migliorarla assumendo un'atteggiamento socialmente distruttivo.
Il fenomeno trova compimento in un’aggressione che può essere manifestata pubblicamente, come segretamente. I soggetti aggrediti rappresentano nel nostro Inconscio l’opposto dell’archetipo delle nostre lacune.

Diversamente dall’Ira, l’Invidia si manifesta disturbando con discrezione le nostre percezioni psichiche, dandoci il tempo di definirle per costruire un sistematico boicottaggio nei confronti della persona-nemico.

venerdì 28 marzo 2008

La forza dell'innocenza

E’ stato un Venerdì estremamente produttivo. Giornata di lavoro intensa, con sporadiche pause in cui ho annotato validi spunti per il mio racconto fantasy.
Una cena lampo con mia madre e discorsi degni di essere dibattuti. Infine caffè & sigaretta. Attesissimo ritorno, dopo una settimana di faringite. Fortunatamente, la pillola alla penicillina questa volta si è fatta accompagnare docile dall’acqua, senza puntellarsi dolorosamente sulla mia gola.
Ancora vestito con jeans e felpa, mi sono scoperto errante e pensoso nei tre metri per quattro che è la mia stanza. Un vecchio armadio di noce scuro, divelto da pugni e testate iraconde d’annata. Letto matrimoniale, divano e libreria. Quest’ultima piena dei “come” e dei “perché” della vita, che solo per metà fino ad ora ho letto. Fantasy e fantascienza, ovviamente, ma anche esoterismo, letteratura classica, saggi ed i più preziosi libri sopravvissuti all’olocausto scolastico. Tra tutti questi, perle dal raro valore sonnecchiano inviolate da diversi anni.
Il Sette Luglio Duemilauno è per me una data indimenticabile, dalla quale la mia vita ha preso forse una svolta decisiva sotto molti aspetti. Rappresenta indubbiamente il momento in cui ho compreso che tipo di persona volevo essere. Tra le tante cose successe in quel giorno di folle festa (l’ultimo della sua categoria) comprendo solo ora quanto importante fu un libro regalatomi da un’amica. Non lo aveva comprato appositamente per me; mi consegnò direttamente la copia che fu sua, chissà da quanto tempo, scrivendoci poi di suo pugno una dolcissima dedica dietro la copertina. Avevo contatti regolari su internet, con questa ragazza, ma la conobbi di persona solo quella sera.
Lessi il libro un paio di giorni dopo; piccino che era mi ci vollero una manciata d’ore per finirlo. Non passarono inosservate le riflessioni in esso contenute, ma più che altro colmai le pagine per accogliere quel regalo così personale.
Sembrava davvero, questa, una serata positivamente nella media. Incline ad essere riempita con tanta buona musica e qualche appunto aggiuntivo scribacchiato nel diario. Si è rivelata invece una serata di scoperte e grandi emozioni. Dimenticato da allora, quel libriccino finalmente si è fatto sentire con forza, soffocato tra i pesanti volumi di storia dell’arte. Ancora una volta le sue pagine hanno sfilato lente sotto i miei occhi, oggi attenti a concetti che sette anni fa nemmeno vagamente consideravo. Pagine preziose e consumate, lascito di quella ragazza che prima di me le lesse più volte, sottolineando con righello e pastello azzurro quelle frasi capaci di trafiggere il suo animo sensibile.
Piccolo Principe; l’evidenza della tua innocente saggezza stasera mi travolge, definitivamente. Mi rendi queste calde lacrime di gioia, smarrite da tempo immemorabile.

Ad Eleonora,
Non è mai tardi per dirti Grazie, se te lo dico con il cuore.

domenica 16 marzo 2008

Il marchio nascosto

Ho passato un'ora buona cercando, confrontando, studiando testi più o meno attendibili su ciò che di recente ho iniziato a definire come "Gotico". Il termine ha trovato asilo nelle mie ideologie solo di recente, venendo però accolto con immediato calore. Non esprimo questa identità culturale nell'abbigliamento, piuttosto che nelle emozioni e nelle inclinazioni caratteriali che hanno plasmato il mio pensiero ad oggi.

Di seguito, l'articolo che Wikipedia mi ha offerto come analisi generale sulla questione. Ho apprezzato particolarmente gli ultimi paragrafi.

venerdì 14 marzo 2008

Dal Promontorio

E’ possibile innamorarsi di un tramonto. Il cielo esplode di un rosso vivo che rimbalza di nuvola in nuvola. Un vento leggero si libra in volo, agitando le foglie di betulla un’ultima volta, dopo una piacevole giornata di sole.
L’aria è fresca, mi bacia la pelle del viso mentre chiudo gli occhi contro questi ultimi bagliori. Sento che questa vecchia panchina non è mai stata così comoda, prima d'ora. Il suo legno logoro porta incisi i sogni d’amore di tutto il mondo; accarezzo le effigi delicatamente, trasportato da questa dolce sensazione tattile.

E’ giunta la sera. Mi carico la spada sulle spalle ancora una volta. Compagna e nemica. Bussola in questa strada incerta che mi ha voluto solitario sognatore, in un mondo difficile da amare, ma impossibile da ignorare.

giovedì 13 marzo 2008

Tempo di perdono

Quanti litigi insoluti, screzi ed antipatie mai dichiarate finiscono per accumularsi nella nostra testa, giorno dopo giorno. Nati dall'ignoranza e destinati a rattrappire in attesa di essere risolti. Abbandonati come vecchie pratiche, logore ma non sfatte, in uno squallido archivio impolverato.

Iniziare a perdonare il male arrecatoci. Ma che male è? E' la collisione di opinioni, comportamenti diversi ed incapaci di giungere al compromesso? Questa è semplicemente la natura umana, e non richiede perdono. Riuscire ad ostacolare la propria individualità significa immergersi in una realtà anonima, stravolta da sfumature di esperienze, principi, pregiudizi e sensi di colpa sempre diversi, a seconda degli occhi con cui tentiamo di viverla.
Nasce qui l'Amore vero. E’ comprensione. E' interrogarsi sulle dinamiche emotive del prossimo. Il male innato non esiste; esistono solo le sofferenze passate e latenti, che spingono ad infliggere il proprio dolore agli altri per sentirsi meno soli ed incompresi.

E se qualcosa, qualcuno ci arreca un danno grave, volontario? Che il Cristo possa allora insegnarci a difenderci. E che possa poi darci la forza di svegliare la vita, dove solo l'odio ha piantato radici.

mercoledì 27 febbraio 2008

Leggendario Paladino

"Trascorre lento il tempo, l’ultimo respiro di una vita gloriosa infine sopraggiunge. Lungo, interminabile come l’agonia stessa del dolore.
Bruciante la ferita irradia calore fiammeggiante, mentre il sangue sulla pelle assume la divina consistenza dell’acqua. Le mani portano la spada al petto. L’epilogo che tanto si era sperato di meritare. L’odore del cuoio che avvolge l’impugnatura. Le proprie dita stringono su di essa.

Si spezza l’aria nei polmoni; il corpo diviene polvere in un fragore assordante, mentre la coscienza di esistere permane. Non ha più peso; si libra. Non vede, non sente. Percepisce.
L’esistenza si accende nella luce, il reale si neutralizza sulle sfumature del bianco. L’anima spoglia i ricordi dalle futilità, sottraendoli alla mente. Ciò che fu vissuto diviene pura emozione, incapace di sbiadire. Sboccia il desiderio di piangere in eterno. Ma non di lacrime si bagna il suolo, è l’anima stessa che collassando diviene parte di esso.

Le terre di Naileen si dissolvono. I sensi esplodono nel firmamento con violenza indomabile. L'anima diviene errante, purificata trova la propria identità immortale. Il cammino del Bianco Trapasso si rivela, trasformando per sempre colui che ha protetto l'innocenza fino alla fine dei suoi giorni.
A Therom succede Muriel, il nuovo Dio delle Nascite."


Da: La genesi di un Dio
Biblioteca delle Arti Arcane
Fortezza Accademica Riversio, Regno di Arghemal

martedì 26 febbraio 2008

Fine di un Raccolto

Eh…
Sembra che questo sia veramente un periodo nero. Scrivere mi risulta dannatamente difficoltoso. La riluttanza avvelena la creatività, ogni passo compiuto nelle attività di pensiero sembra pesante, trascinato debolmente in una strada che non soddisfa l’interesse intellettuale.
E poi c’è San Remo, stasera colonna sonora dei miei pensieri. Prepotente vuole farsi ammirare. Squarcia le pareti di casa con arroganza, sicuro del suo irresistibile, italico fascino tradizionalista.
Grande Pippo. Pippo Baudo con i capelli tinti. Pippo Baudo ingrassato che sembra proprio in forma come nell’Ottantasei, quando cacciavano Grillo da Fantastico e dalla Rai perché diceva che i Socialisti rubavano.
Oggi invece c'è Chiambretti. Lo smoking abbinato alle scarpe da tennis e capelli di plastica che mi ricordano tanto quelli del Ken. Sempre pronto ad annichilire il mio senso dell'umorismo con le sue battute brillanti.

Ma tu guarda cosa mi metto a scrivere...
Abbandonare gli svaghi coltivati fuori casa danneggia la qualità del tempo trascorso dentro di essa. Anche la lucidità creativa in questo caso viene corrotta, limitando la capacità di esprimerla. Se proprio di Arte vogliamo parlare.
Non credo che vi siano eccezioni, dubito che qualcuno sappia stimolare il proprio Io senza un’attività esule dal dovere sociale o dalla ricerca intellettiva personale.
E’ importante quindi rimettersi in marcia, sulle tracce di interessi ormai impazienti di essere sfogati, capaci di spegnere la Mente e di rincuorare l’Anima.
E poi il lavoro. C’è chi ci pensa tutto il giorno, anche di notte.

“Ghèto visto? Ghèto fatto?”

E' doveroso citare questa massima dialettale. Esplica quel dinamismo professionale finalizzato a compiere i propri doveri con feroce entusiasmo. Anche la Morte può aspettare; prima vengono i clienti. Prima viene il PIL.

Arte, Divino ed Occulto nutrono i miei avidi sensi giorno dopo giorno, stimolando una fantasia desiderosa di manifestarsi. Le porte che conducono alla mia mente però, stasera danno la precedenza alle sciocchezze. Venivano da Destra, guarda caso.

Invocando l’Arcangelo.

giovedì 21 febbraio 2008

Se fosse facile

Avvicino la mano al possente muso allungato. Sul dorso nasale i miei polpastrelli mi suggeriscono la durezza del cranio, ingentilito da quel lieve, tirato manto di pelo corto, brillante nelle sue tonalità di marrone e bianco. Scivolo fino al naso. Scuro e morbidissimo. Mi da sempre un senso di sconcertante dolcezza. Lui increspa la narice strofinandola sulla mia mano, di me si prende gioco, finalmente sereno dopo un’ora di intenso lavoro.
Come non sorridergli?
Lentamente avvicino il viso alla sua mascella squadrata. Le mie labbra la sfiorano mentre inspiro l’intenso odore della sua pelle. Si lascia descrivere? Selvaggio? Non riesco a dissociarlo dal pungente ma rotondo aroma del cuoio lavorato. Si riassume nel concetto di “secchezza polverosa”, dipingendosi poi in un desertico paesaggio di pietra e legno.

Dimmi, che creatura sei? Quale tipo di sangue irrora le tue vene?
Potresti non cingermi la spalla tra collo e testa, privandomi di quell’affetto capace di richiamare ogni mia lacrima di commozione. Eppure ancora saprei che dinnanzi a te mi dovrei prostrare, idolatrando anche la tua sola esistenza.

Ti ho ammirato, chiamato Amico ed infine Fratello.
Sono stato il tuo Cavaliere, ed ora è della mia partenza che tu sei ben conscio più di quanto io stesso lo sia. Ma non sai perché. Ed è di un tuo possibile errore che ti rammarichi.
Come puoi pensarlo? Hai accettato con dignità la cessione della tua Campionessa, accogliendo me con giustificata diffidenza, senza però escludermi dai tuoi interessi. Hai sopportato il peso della mia travagliata Anima, lasciando che nel nostro lavoro trovasse redenzione. Abbiamo vissuto momenti di grande analisi reciproca, con frammenti di gloriosa ed entusiasmante collaborazione. Su di te i miei punti deboli sono divenuti noti, impietoso mi hai spinto ad affrontarli senza però mai cedermi al suolo, per quante crisi io stessi affrontando. E tante sono state!

No, Faradux. Tu sei la reincarnazione di uno spirito sacro. Sei il custode divino dalla marziale grazia, di benevolo sguardo il puro esempio.
Come posso dire che ti amo, dal momento che ho scelto di affidarti ad uno sconosciuto? Per quanto io possa garantirmi la tua vicinanza a me, delle tue cure io non sarò più il responsabile. Come posso tollerarlo? Perché ho compiuto questa scelta?

La disciplina su cui insieme abbiamo imparato a conoscerci mi sta privando dell’entusiasmo di te. Eppure su di essa si basa il tuo addestramento. Poi c’è il mio lavoro e tante riflessioni sul mio futuro…
Quante balle, amico mio. Muoio mentendo a me stesso senza riuscire a scorgere la verità. Una lama mi trafigge il cuore avvelenando la fermezza della mia scelta, mentre nell’archetipo della giustizia, ingenuamente cerco ancora soluzioni.

venerdì 15 febbraio 2008

Pit Stop

E' un momento difficile.
Il lavoro mi impegna, com'é giusto che sia. Se non fosse per questa stanchezza perenne... Che si sia affezionata alla mia controversa e dannata personalità?

Mi sto crogiolando nei miei pensieri mentre l'ufficio è praticamente deserto. Una quiete prima della tempesta che non mi stancherò mai di assaporare. Mi figuro un artista di teatro. Teso allo spasmo dall'emozione, mentre domina sul palcoscenico l'oscurità. Il sipario poi si apre; vieni a me, ispirativa realtà severa ma benevola.
Amo il mio lavoro; mi fa sentire "diversamente vivo".

Auspico la resurrezione del mio notebook, povera, paziente cavia dei miei esperimenti tra Windows XP e Windows Vista.

Ma quali esperimenti? Con Windows?

Scrib Scrib...
"Prossima spesa: Mac Book"

giovedì 7 febbraio 2008

Aspettando l'Alba

E’ in corso una decisiva transizione, nella mia vita. Volevo tacere in queste pagine prima della sua conclusione; ma come tutte le cose importanti, sembra che ne avrò ancora per un po’. Cambiare abitudini costa sempre caro, a volte non solo a te stesso.
Quello che conta è che l’obbiettivo porti nuovo vigore, maggiore coscienza personale e tanta voglia di percorrere strade inesplorate.

lunedì 4 febbraio 2008

Il più grande Dono

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Dell’Aurora i tuoi occhi hanno il colore
Linea sinuosa come i petali di un fiore
Infiammati essi sono nel gioioso sorriso
Che ogni sfregio di lacrima mi toglie dal viso

La mano richiama gentile movenza
Dell’animo tuo eterea innocenza
Difendi l’orgoglio con immenso coraggio
Tu Unico Amore, del Sole un suo raggio

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Alla Solare Cacciatrice; sette anni ci sono voluti perché riuscissi a scriverti qualcosa in via "ufficiale". Ora mancherebbe un ritratto, ma per il momento la rete mi suggerisce un disegno che sembra rispecchiarti alla perfezione...

venerdì 1 febbraio 2008

Rimpianto

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Buffo compagno dal nome ignoto
Giungi stasera nel tuo bianco silenzio
Nelle tue grazie io da tempo remoto
Assaporo il dolore come fosse assenzio

Lungi da me un dannoso appiglio
Ad un ricordo assopito ma mai esiliato
Vivo ritorna di labbra vermiglio
Che prezioso sussurro hanno esalato

Sul giorno seguente la mia Vita comprenda
Che di nuova gioia il mio cuore si estenda
Affinché più tenace essa infine sia stante
Non più ostacolata da memoria arrogante

Buffo compagno chiamato Rimpianto
Stasera fedele a questo lento canto
Anima pura divieni nascente
Libera l’uomo piega la Mente

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Pubblico finalmente la prima poesia dell’anno. Dimentico sempre quanto difficile sia per me comporre dei versi in rima. L’importante è non arrendersi…
Il tema del Rimpianto è una costante della mia vita, ritengo che se contemplato con il giusto distacco aiuti a poggiare i passi futuri con più saggezza.

lunedì 28 gennaio 2008

Il congedo

Alla fine ho gettato la spugna; non vedendo la mia schiena migliorare nel fine settimana, ho deciso di andare dal medico.
Una persona splendida, Mauro. Con me sempre cortese; rispettoso nei confronti dell’uomo che sono diventato ed eternamente affezionato al bambino pestifero che ero.

Situazione delicata, ha detto. Estesa infiammazione muscolare, ma probabilmente non ci sono lesioni alla colonna vertebrale. Per almeno un paio di settimane non posso cavalcare, comunque. Ecco quindi il motivo del mio mefistofelico umore...

Sulle note dei Nightwish ammutolisco le mie voci interiori portando avanti il lavoro da casa. Qui propongo il video di “I wish I had an Angel” (Album: Once, 2004), dove un’affascinante Tarja Turunen (non più componente della band dal 2005) nella tarda serata di ieri ha estasiato la mia sensibilità musicale con la sua preziosissima voce.

domenica 27 gennaio 2008

Tavolozza in codice

Ha!
Nuovo header; primo tentativo di personalizzazione in Photoshop, condito da affannosi sforzi per analizzare l'HTML del template.
Erano quattro anni che non lavoravo sulla grafica di un sito web e devo dire che... non mi ricordo proprio niente!
Verrà la volta di Illustrator, con il quale vorrei comporre una serie di decori che affiancheranno la veste definitiva del blog: cupa, crepuscolare... Gotica?

venerdì 25 gennaio 2008

Chiamiamoli "Maestri"

Ieri sera Faradux ha voluto farmi provare per la prima volta il panico di un rifiuto, piantando gli zoccoli davanti ad un ostacolo di profondità. Gli sono scivolato lungo il collo, prima che le “pertiche” che ho sulle gambe stringessero a tenaglia quasi fino a strozzarlo.
Ho scoperto con orrore, inoltre, che il metodo appreso per indurre il cavallo al galoppo è completamente sbagliato. Ma che diavolo mi hanno insegnato?

L’istruttore federale era imperturbabile; mi osservava correre spedito verso l’oblio della mia congenita apprensione, fino a che non raggiunsi il crollo psicologico, privato della minima volontà di reagire…

Poi iniziò a parlare…

"Tu soffri quando salti. Devi essere più clemente con te stesso; lo sai che ci vuole del tempo per ottenere dei risultati? Lo sai che per quanto bravo sarai ci saranno sempre delle crisi da attraversare?"

“Ricordati che l’Equitazione non sarà mai uno sport; è invece una disciplina tra le più difficili, che noi pratichiamo perché restarne senza è come tagliarsi un qualcosa dentro. Perché il Cavallo è una ragione di vita. E’ una sfida infinita contro se stessi…”

"Siamo qui per imparare, ma tu lamenti le tue lacune come se fossero una COLPA, fustigandoti da solo senza motivo.
Stai sereno, Michele, fai 'sto cazzo di galoppo e FREGATENE DI TUTTO!”

Attraverso i miei movimenti in sella, quest’uomo ha indubbiamente compreso con quanto drammatico trasporto sto vivendo questa disciplina, che per certi aspetti non sarà mai per me una scelta, bensì una missione.

Ero rannicchiato in sella, con spalle e gambe doloranti per le contrazioni; tutto a causa della mia irrequietezza, tutto perché non sono ancora così sereno da mettermi alla prova, senza subire il panico del fallimento.
Faradux voltava il capo in quel momento. Mi scrutava con l’occhio destro come se gli fossi risalito in groppa solo allora.

Tra Cavalieri ed Amazzoni temprati da anni di pratica e gare, mi accorgo di non essere il solo intento a migliorarsi. Ognuno vive ed ha vissuto i suoi momenti critici, in attimi di stupore e lacrime; sempre insieme ad un fidato compagno.

mercoledì 23 gennaio 2008

Un sorriso, dopotutto

Avrei voluto scrivere due righe in merito all’esilarante giornata di oggi, ma preferisco lasciare i simpatici aneddoti del mio lavoro a fugaci commenti, piuttosto che a dettagliati resoconti.
Dopotutto, il mio lavoro merita il massimo rispetto.
Esilarante giornata si fa per dire, comunque; è stata discretamente una giornata di merda, ma l’esperienza giunge anche dal peggio, no?

Architetti; una razza fenomenale. Li vedrei bene anche in un Gioco di Ruolo: Guerriero, Mago, Stregone, Esploratore ed Architetto. Uccide con le cazzate, lui.
Sto ovviamente scherzando. Non è il lavoro che fa di un individuo un perfetto idiota; uno idiota ci nasce e se tale ha deciso di rimanere poco importa quanta conoscenza accumuli nel cervello.

Ho tanta voglia di iniziare a scrivere il mio roman… la mia storia (storiella, favoletta). Anche se tanti sono ancora i dettagli da definire, essa ormai impegna la mia fantasia più di qualunque progetto creativo mi sia messo in testa fino ad ora. Devo scrivere su carta le idee, discuterle e selezionarle. Visualizzarle con fugaci bozzetti a matita quel tanto che basta per animarli nella mia immaginazione.
Serve poi un Malvagio, un Malvagio autentico.

Nessuno ha il numero di Berlusconi?
Ha! E questa chi se la sarebbe mai aspettata?

martedì 22 gennaio 2008

Le notti insonni

Aiutami a trovare la forza, quando anche l'Inverno a me caro sembra avermi oggi voltato le spalle...

lunedì 21 gennaio 2008

Anche i Cavalieri...

Ero convinto.
Avrei imparato ad andare sullo snowboard tanto da permettermi delle discese su piste più serie. Il manto nevoso (artificiale) di San Martino di Castrozza era un'impervia lastra di ghiaccio, che senza pietà ad ogni mia caduta ha inflitto dolorosi segni alle ginocchia, alle spalle e soprattutto alla schiena.
Never Surrender, comunque. Dalla montagna sono rientrato vittorioso ed orgoglioso dei risultati raggiunti senza lo straccio di un maestro.

Ed eccomi qui, ad un mese dall'impresa, che alle prime luci dell'alba ancora accuso un dolore alla schiena capace di lasciarmi senza fiato. Sarebbe quindi il caso, io dico, di mettersi in testa che devo guarire, dal momento che ignorare il dolore non sta producendo l'effetto desiderato...

Liberarsi dal dolore, solo dopo averlo conosciuto. Liberarsene per scelta; fare la scelta giusta.

lunedì 14 gennaio 2008

Angelis Invocatio

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Nasca il mio migliore pensiero.

Della mia rabbia si sfami prima che io possa gridare,
sul mio dolore dia sollievo, risvegliando la speranza,
sul mio volto imprima il sorriso, perché in esso vive la mia forza,
nelle mie azioni richiami la quiete, perché di me sia fatto esempio.

Così del mio spirito non rimarrà che Luce,
il mio sostegno più grande, il mio orgoglio divino.
Perché di essa io sono eterna figlia,
inconsapevole custode di un nobile ricordo.

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19 Febbraio 2007
A Lara; mia incantevole ed eterea amica...

domenica 13 gennaio 2008

Introduzione all'analisi introspettiva

A volte mi appare innegabilmente evidente quanto difficile sia porsi l’obbiettivo di oltrepassare il proprio limite, di affrontare una battaglia contro noi stessi per accrescere la nostra esperienza, la nostra fiducia in noi stessi.
Ecco quindi che giunti nel teatro della nostra impresa, veniamo colpiti prima ancora di essere messi alla prova, attanagliati dalla paura di fallire o dagli eventi esterni che, avversi, sembrano suggerirci la nostra rinuncia secondo un volere divino. E’ buffo, oltremodo grottesco a quel punto non considerare il potere della nostra stessa Mente, capace di generare dolore fisico, deconcentrazione e pessimismo laddove solo con la volontà potremmo raggiungere magari non il successo, ma perlomeno il consenso.
Una sfida importante può, a seconda della persona che la vive, causare reazioni diverse apparentemente positive o negative; ognuna di esse però è nutrita in egual modo dalla paura di ciò che non è conosciuto. Ciò che andremo ad affrontare è sconosciuto, ma peggio lo sono le nostre più profonde sfumature caratteriali e nozionistiche, che se note alla nostra consapevolezza interiore saprebbero darci la calma di cui avremmo bisogno.

La conoscenza la si ottiene sperimentando noi stessi ed imparando ad analizzare i fallimenti. Essi, se non causati da semplici lacune nozionistiche, si manifestano attraverso quei blocchi emotivi capaci di ostacolare la "manifestazione della nostra presenza nel mondo" rendendola inefficace ed inconcludente al raggiungimento dei nostri scopi.

“Bisogna farle, le cazzate, per imparare ad evitarle”
Mi ha detto un amico per il quale nutro la massima stima…

A lui ho fatto eco, aggiungendo solo che è opportuno imparare a limitare i danni arginando, le cazzate, attraverso la guida di un Maestro, qualunque sia l’esperienza che fa da sfondo alla nostra analisi introspettiva.

venerdì 4 gennaio 2008

Ricordando gli Eroi

Pubblico un disegno giusto per ricordare a me stesso che sono in grado di tenere in mano una matita. L'istruzione scolastica mi ha fortunatamente lasciato un importante base su cui costruire un'esperienza artistica valida, che per cause di indubbia pigrizia trova raramente sfogo. Forse, così come per la letteratura, anche nel disegno necessito di una rivoluzione, che in modo opportuno mi sarà suggerita dal caso e che richiedenderà una dosata ma costante dedizione...

Nell'illustrazione; Hugh Jackman in una scena di X-Men, quando il film non era ancora parte di una trilogia che noi spettatori appassionati abbiamo tentato di scongiurare in tutti i modi. Peccato.

giovedì 3 gennaio 2008

Triade

Una modesta ebbrezza ha pervaso il mio spirito in queste prime battute dell'anno nuovo. E' il senso del Nuovo, quel sentore di rinnovato slancio che sembra darci coraggio ogni volta che ci apprestiamo a scalare un'altra montagna di trecentosessantacinque giorni, popolata da ignoti eventi. Mai come in quest’anno l’entusiasmo ed il coraggio sono i sentimenti più opportuni per affrontare il nostro “kit di esperienze per costruirsi una vita migliore”. Tutto compreso, ovviamente, sorrisi e lacrime assortiti.

Ritengo questo, l’ultimo anno di una triade che ha accompagnato alcuni di noi attraverso un importante ciclo evolutivo spirituale ed intellettuale.
Il Duemilasei fu un anno profondamente severo, che impose l’esperienza del dolore attraverso il distacco dalla Vita, capace di stimolare una più cosciente analisi di taluni aspetti dell’Esistenza. L’appena concluso Duemilasette invece, ha dato l’occasione di vivere il cambiamento attraverso eventi esterni, che hanno forzato e sconvolto quelle sfumature del comportamento ostacolanti all’espressione di una voce spirituale ormai difficile da non sentire.
Quest’anno inizia, infine, annunciandosi risoluto, pregno di quelle prove che mai prima d’ora si sarebbero potute affrontare. Un nuovo periodo difficile, che non spaventa però chi sente dentro quella voglia perenne di conquistarsi un posto nel proprio Paradiso.
E chissà che, con un po’ di fortuna, non si possa anche godere di un ricco raccolto, alla fine della mietitura.

Con eterna emozione…