domenica 20 luglio 2008

Una serata come tante

Mi impigrisco oggi, pubblicando ancora una volta contenuti presi da YouTube. Ogni tanto, io dico, è bene anche esprimere le proprie emozioni attraverso opere d'altri.



Finalmente disponibile un nuovo video dei Nightwish. Dall'album Dark Passion Play, è la volta di The Islander. Un pezzo malinconico e riflessivo, che mi figura un lento incedere verso casa. Rassegnazione, pace ed infine rinascita.



Richiamo i Tristania solo nei momenti adeguati. Mi esigono un ascolto attento e rispettoso, che non posso assolutamente concedere ad esempio mentre guido (vd. sul dizionario "Pirata della strada"). Li ritrovo quindi quando il silenzio la fa da padrone, conscio che nemmeno la fine del mondo potrebbe distrarmi dall'ascolto. Scopro solo ora che la voce femminile del gruppo, Mariangela (Mary) Demurtas, oltre che essere un brillante esempio di bellezza è anche nostra connazionale. Sarda per la precisione; il che comporta un immediato riesame delle critiche mosse all'isolano popolo, da me bistrattato verbalmente solo per provocare un mio impudente collega delle suddette origini.



Questo è quello che difficilmente si riesce a spiegare ad un neofita. Ciò che personalmente distingue il genere Gothic Metal, trovando da parte mia una fanatica devozione, è l'arricchimento del sound Metal con forti partecipazioni orchestrali e liriche. Non passano in secondo piano i contenuti dei testi, che analizzano l'essere umano nella sua natura mistica, oscura, epica, disperata, rabbiosa e meditativa. Non posso farci niente; amo questo genere perchè ritrovo in esso il mio stesso carattere.

martedì 15 luglio 2008

Reclàm!









martedì 1 luglio 2008

La Via del Guerriero di Pace

Rompo l'ormai consueto mese di silenzio con una recensione. Di recente ho prestato questo libro, trovando una calorosa approvazione che mi ha spinto a scriverci due righe sopra. Niente di formale, non faccio giornalismo; scrivo pertanto in assoluta leggerezza.

Qualche anno fa, spulciando i trailer cinematografici di QuickTime, presi nota di una pellicola marchiata Lionsgate. Nel periodo di Harry Potter, Narnia ed il successivo Eragon, il titolo “Peaceful Warrior” mi suggerì da subito epiche battaglie consumate su verdeggianti piane.
Diversamente, l’anteprima presentava una storia moderna e drammatica, che verteva sulla carriera di un ginnasta vincente, distrutta da un terribile incidente in motocicletta. Con l’aiuto di un enigmatico vecchio, il ragazzo durante la storia dà l’incipit per una ripresa miracolosa e tenace. Splendida fotografia e traccia musicale del trailer molto evocativa, tipica degli sports movie.
Nei mesi successivi venni a sapere che il film non prevedeva l’uscita nelle sale italiane; la storia inoltre, ambientata tra gli anni '60 - '70, non era inedita, essendo tratta dalle esperienze autobiografiche di Dan Millman, trascritte dallo stesso in un libro che già da parecchi anni stava facendo parlare di sé in tutto il mondo.
Misi in secondo piano la faccenda per almeno un anno e mezzo, fino a che l'estate scorsa non accompagnai la Solare Cacciatrice alla libreria Mondadori di Padova, per l'acquisto di un libro di cucina che alla fine non comprò. Il libro di Millmann posava in cima ad una pila di libri ancora da disporre sugli scaffali. In copertina un cielo azzurro venato da rade nuvole faceva da sfondo alla schiena scolpita di un atleta dai capelli neri.
Non sono un divoratore di libri, impiego diverso tempo per completare una lettura perché, di carattere, amo elaborare con calma quelle poche cose genuine che coltivo. Alcuni libri comprati anni ed anni fa ancora attendono di essere letti al momento giusto, riposti con cura nella mia libreria. A differenza di questi, il libro di Millmann come entrato nella mia stanza prese possesso delle mie letture serali, riempiendo ben presto ogni istante libero delle mie giornate.
Per La Via del Guerriero di Pace il genere autobiografico è innegabile. Questa definizione però si sofferma ad un'analisi marginale del libro, subito smentibile anche dal lettore più distratto. Le intense esperienze agonistiche vissute dall'autore negli anni del college, vengono rese irripetibili dalla guida di un amico straordinario, capace di sfidare il giovane Dan là dove mai si sarebbe creduto debole. Millmann espone con trasporto la trascorsa fragilità emotiva, raccontando quanto sia stato intenso crollare e risorgere giorno per giorno, imparando dal suo mentore a governare la mente come nessun allenatore gli aveva mai insegnato a fare. Si imbastisce così un romanzo filosofico e spirituale, ricco di emozioni al punto da lasciare al romanticismo del lettore la scelta di scartare gli accadimenti reali da quelli metaforici. Il risultato è coinvolgente; che si possieda o meno un excursus sportivo, la vicenda narrata colpisce l'animo di vincitori e vinti, instillando un forte senso autocritico e tanta, tanta voglia di migliorarsi.

Un libro che cambia la vita...

Recita il frontespizio della pubblicazione attuale. Magari la mia vita non è cambiata, ma di certo da questa lettura essa ha trovato molte conferme che aspettavo da tempo, a prescindere dal fatto che il Dan Millmann di oggi non riesca ad ispirarmi alcuna fiducia.

Segue la copertina del libro, ed il famoso trailer del film ad esso dedicato. Premetto che la pellicola, se pur affascinante, riporta le vicende in modo incompleto.