giovedì 23 ottobre 2008

Notte mistica (backup)

Come sempre vengo attratto da ciò che non è comune; egoista ricerco piaceri che si concedono a pochi, a condizioni sempre discutibili, estreme, compromettenti e dai vantaggi non evidenti, capaci però di concedere lo sfoggio di un orgoglio equivocabile e provocatorio, facile da notare ma impossibile da decifrare. Di nessuna follia, comunque, sono stato artefice di recente. Semplicemente della notte sono stato unico compagno, vegliando sul mattino di questo giorno appollaiato come uno sciamano su quel costone di roccia che al concludersi della mia vita ospiterà il mio ultimo riposo.
Ecco che su di un cielo scuro compare infine all'orizzonte il Sole. Incandescente, splendida lama che squarcia il torpore notturno, nuovo calore degli amanti infreddoliti, ora che nei loro corpi avvolti da lenzuola sgualcite la passione ha ceduto il passo al sonno.
Via, quante parole mi stavo tenendo da parte, negli ultimi tempi...
E' finalmente arrivata la terza stagione, la mia preferita. E non sto parlando di un serial televisivo. Quest'anno, come previsto, agli audaci è stata data l'opportunità di mettersi duramente alla prova; il destino ha saputo vestirci addosso quei contesti che più ci terrorizzavano, dandoci modo di sfidarli a viso aperto. Con tutto il mio cuore ho sempre confidato non nella nostra vittoria, ma nel nostro coraggio. Più del risultato, conta sapersi mettere in gioco, oggi come tra cento anni. Più della meta, conta sapersi mettere in viaggio verso l'ignoto con infinito entusiasmo e con la voglia di imparare.
Torno così alla vigilia dello scorso autunno come fosse distante un secolo da oggi. Il suo ricordo mi appartiene come se dalle memorie di un'altra persona lo avessi strappato. E invece ero io, a meno di un anno fa. Appena alle spalle un'estate sommariamente mediocre, mentre davanti a me andava in scena la seconda, ultima e sofferta fase della mia esperienza equestre. Rapidi ricordi del gelo incalzante, dell'umidità e della fatica. Delle nebbiose domeniche dove la sveglia la faceva il clangore dei finimenti caricati in spalla, sul selciato lo scalpiccio indolente di Faradux, che dal box proprio non voleva saperne di uscire. Serate di tensione sfumate e diluite sulla cadenza di un galoppo, di un percorso ad ostacoli fatto bene ma non come vorrei io. E le risate tra amici piccoli e grandi, a cui dare il proprio affetto anche se non ci si conosce a fondo. Tanto amore che di mese in mese ha visto svanire molte delle sue ragioni, alla fine sopraffatto da quel lavoro che tanto sa ora rendermi vivo (nella speranza che un domani non mi uccida).
C'è molto da riordinare, ora che il vecchio giace al suolo, sgretolato e pronto per essere rimosso. Qualche progetto coinvolge il tempo libero, con la speranza di ridare un senso ad uno spirito intraprendente e frettoloso. Tutto in previsione dei prossimi anni, come se una nuova “età adulta” si affacciasse ad intitolare l'imminente futuro attraverso scelte di grande responsabilità.
"Non abbiate paura!"

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