giovedì 21 febbraio 2008

Se fosse facile

Avvicino la mano al possente muso allungato. Sul dorso nasale i miei polpastrelli mi suggeriscono la durezza del cranio, ingentilito da quel lieve, tirato manto di pelo corto, brillante nelle sue tonalità di marrone e bianco. Scivolo fino al naso. Scuro e morbidissimo. Mi da sempre un senso di sconcertante dolcezza. Lui increspa la narice strofinandola sulla mia mano, di me si prende gioco, finalmente sereno dopo un’ora di intenso lavoro.
Come non sorridergli?
Lentamente avvicino il viso alla sua mascella squadrata. Le mie labbra la sfiorano mentre inspiro l’intenso odore della sua pelle. Si lascia descrivere? Selvaggio? Non riesco a dissociarlo dal pungente ma rotondo aroma del cuoio lavorato. Si riassume nel concetto di “secchezza polverosa”, dipingendosi poi in un desertico paesaggio di pietra e legno.

Dimmi, che creatura sei? Quale tipo di sangue irrora le tue vene?
Potresti non cingermi la spalla tra collo e testa, privandomi di quell’affetto capace di richiamare ogni mia lacrima di commozione. Eppure ancora saprei che dinnanzi a te mi dovrei prostrare, idolatrando anche la tua sola esistenza.

Ti ho ammirato, chiamato Amico ed infine Fratello.
Sono stato il tuo Cavaliere, ed ora è della mia partenza che tu sei ben conscio più di quanto io stesso lo sia. Ma non sai perché. Ed è di un tuo possibile errore che ti rammarichi.
Come puoi pensarlo? Hai accettato con dignità la cessione della tua Campionessa, accogliendo me con giustificata diffidenza, senza però escludermi dai tuoi interessi. Hai sopportato il peso della mia travagliata Anima, lasciando che nel nostro lavoro trovasse redenzione. Abbiamo vissuto momenti di grande analisi reciproca, con frammenti di gloriosa ed entusiasmante collaborazione. Su di te i miei punti deboli sono divenuti noti, impietoso mi hai spinto ad affrontarli senza però mai cedermi al suolo, per quante crisi io stessi affrontando. E tante sono state!

No, Faradux. Tu sei la reincarnazione di uno spirito sacro. Sei il custode divino dalla marziale grazia, di benevolo sguardo il puro esempio.
Come posso dire che ti amo, dal momento che ho scelto di affidarti ad uno sconosciuto? Per quanto io possa garantirmi la tua vicinanza a me, delle tue cure io non sarò più il responsabile. Come posso tollerarlo? Perché ho compiuto questa scelta?

La disciplina su cui insieme abbiamo imparato a conoscerci mi sta privando dell’entusiasmo di te. Eppure su di essa si basa il tuo addestramento. Poi c’è il mio lavoro e tante riflessioni sul mio futuro…
Quante balle, amico mio. Muoio mentendo a me stesso senza riuscire a scorgere la verità. Una lama mi trafigge il cuore avvelenando la fermezza della mia scelta, mentre nell’archetipo della giustizia, ingenuamente cerco ancora soluzioni.

2 commenti:

Dyda ha detto...

Da Hagakure - Il codice dei Samurai
di Yamamoto Tsunemoto

"Se vai a trovare chi è stato turbato da un evento inatteso e tenti di confortarlo bandendo ogni risata o battuta ironica, rischi di suscitare l'effetto opposto e di deprimerlo ancora di più, al punto di farlo sragionare. In questi casi, se invece gli dici << Malgrado tutto, le cose andranno per il meglio >> lo tirerai su di morale. Nel mondo dell'impermanenza, non si deve permettere alla mente di indugiare nella gioia o nel dolore"

Ogni sentimento di qualsiasi tipo, positivo o negativo, paralizza il processo di autorealizzazione del samurai.


L'istante è tutto il tempo. E' un unico momento, che non va trascurato. Nel rimpianto c'è il desiderio o la speranza che le cose fossero potute andare diversamente.Il samurai invece sa che deve padroneggiare ogni singolo istante, senza pretenderlo diverso. Questa dovrebbe essere la sua reazione nei confronti del singolo evento: "così ho voluto che fosse"; piuttosto che "fu così".
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Forza Guerriero, ti voglio bene.

Niky ha detto...

Magari fosse facile! eh... amore mio la vita e le sue scelte, maledette decisioni che ci scombussolano la vita!!
So che riuscirai a trovare la giusta strada sia per te che per lui! Solo in parte riesco a comprendere la dolce compagnia che il cuore puo' ricevere da queste creature! E' difficile staccarsi da questo specialmente se poi lo consideri parte di te!
Ce la farai amore mio...come sempre!